Se pensate che invecchiare significhi dormire di meno… ebbene, avete ragione! Ma c’è modo di rendere i vostri sonni d’oro ancora più sereni.
Mentre il tempo passa e le candeline sulla torta diventano sempre più numerose, anche il nostro sonno cambia. Capita spesso che i più anziani tra noi scoprono di non avere più bisogno di tante ore di sonno come un tempo. Ma vi siete mai chiesti il perché?
La verità è che invecchiando si assiste a una trasformazione nei nostri ritmi di sonno. Ad esempio, una persona di 60 anni di solito ha bisogno di circa sei ore di sonno, equivalenti a quattro cicli di riposo. Questa variazione può dipendere da diversi elementi, incluso il cambio di routine legato al meritato riposo pensionistico.
La pensione e il riposo: un nuovo ritmo di sonno
A 60 anni suonati, molte persone rivoluzionano il loro stile di vita. Grazie alla pensione, ci si ritrova con più tempo libero a disposizione, e ci si può permettere di fare pisolini durante il giorno. Se gestiti correttamente, questi sonnecchi pomeridiani possono contribuire a mantenere un equilibrio nel bisogno di sonno.
Non è però tutto rose e fiori; anche problemi di salute come l’apnea notturna o difficoltà respiratorie possono affliggere il nostro sonno. Chi si trova a fronteggiare queste sfide farà bene a non sottovalutarle per assicurarsi un riposo notturno di qualità.
Consigli per un buon dormire a età avanzata
Optare per delle buone pratiche può fare magie per la qualità del sonno. Seguire orari precisi per coricarsi e alzarsi è uno degli accorgimenti più vantaggiosi. Creare un’atmosfera accogliente nella propria camera, mantenendola buia, tranquilla e fresca, è altrettanto vitale.
Anche sapersi districare dallo stress è cruciale, in particolar modo con il cambio di stagione. Un’adeguata dose di riposo notturno non solo giova alla salute fisica ma può migliorare notevolmente anche il benessere psichico. Dormire poco o male non è mai una buona idea, considerati i rischi che comporta come depressione, ansia, ipertensione, fino alle patologie del cuore.
“Il sonno è il migliore medico”, affermava Omero secoli fa, sottolineando l’importanza di un riposo di qualità per il benessere fisico e mentale. Questo concetto assume contorni ancora più marcati quando si parla di anziani e della loro qualità del sonno. È vero, con l’avanzare dell’età, il nostro corpo richiede meno ore di sonno, ma ciò non significa che la qualità di queste ore possa o debba essere compromessa.
In un’epoca in cui l’attenzione alla salute mentale e fisica è sempre più al centro del dibattito pubblico, diventa fondamentale adottare strategie per garantire un riposo notturno efficace. La creazione di un ambiente adeguato e la gestione dello stress sono passi imprescindibili per migliorare il benessere degli anziani. La sfida è dunque quella di adattare le nostre abitudini e i nostri spazi alla necessità di un sonno di qualità, per vivere una terza età non solo più lunga, ma decisamente migliore.